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venerdì 21 settembre 2012

AMIANTO QUESTIONE IRRISOLTA. E NESSUNO SE NE OCCUPA PIU'

LA MAPPA DELL'AMIANTO IN ITALIA


Incredibile a dirsi ma ancora in Italia quella dell'amianto è una questione irrisolta e, per di più, lontana dai riflettori. Il problema è tanto più grave nelle regioni (qui sopra ve ne forniamo la mappa) in cui stata è consistente in passato la presenza di aziende che ne facevano utilizzo. Tale rischio permane alto, in ragione della considerevole presenza e diffusione in quantità pericolose nei luoghi di lavoro e nelle lavorazioni, nelle abitazioni e nelle strutture pubbliche e private. Una realtà rimossa dalle istituzioni, spesso sconosciuta e sottovalutata dagli stessi cittadini non informati adeguatamente .La legge 257/92 , oltre a vietare l'uso dell'amianto e ad imporne lo smaltimento, delegava alle Regioni la definizione dei piani di bonifica e la loro realizzazione. In maniera scandalosa le previsioni di tutela previdenziale della legge sono state artatamente depotenziate ,privando i lavoratori esposti del beneficio dell'uscita anticipata dal mondo del lavoro. E' urgentissimo riprendere sul territorio l'opera di rimozione e smaltimento dell'amianto, vigilando in modo diffuso per verificare che ciò avvenga una volta per tutte. Occorre sensibilizzare, informare e prevenire il rischio amianto, verificare l'applicazione delle leggi con il monitoraggio della situazione attuale e soprattutto riproporre l'effettiva tutela dal punto di vista sanitario di coloro che in passato sono stati inconsapevolmente soggetti alle conseguenze devastanti dell'esposizione professionale, della manipolazione, dell'uso e dell'inalazione dell'amianto e di quanti lo sono tuttora.

LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA DEL WELFARE ALL'ITALIANA: LA STORIA DI PAOLA E LA STORIA DI CIRO

LA STORIA DI PAOLA (da www.virgilio.it ):

""""""""""MilanoItalia



La storia di Paola, la donna che vive con 200 euro al mese a Milano. Video

Venerdì, 21 settembre 2012 - 08:31:00
di Fabio Massa
Una storia incredibile. Nella Milano della settimana della moda, dei manager, c'è una parte oscura, povera, tragica. Nella metropoli c'è chi vive con 200 euro al mese. Duecento. Non un euro in più. Difficile a credersi, sembrerebbe. Per questo il conduttore televisivo Roberto Poletti, dopo la chiamata - in diretta durante Forte e Chiaro, la sua trasmissione su Antenna 3 - della signora Paola, che si lamentava appunto di vivere con 200 euro al mese, ha deciso di andare a verificare di persona. Microfono e telecamere, è andato a trovarla nella sua casa.
"Qui non pago l'affitto ormai da mesi - spiega Paola - Mi dispiace per il padrone di casa, ma non so che cosa fare. Ho sempre curato mio padre, che qualche tempo fa è morto. Con la sua eredità ho pagato l'affitto ancora per qualche mese. Poi non ce l'ho fatta più. Ero in attesa per una casa popolare, ma con il suo decesso sono scivolata in giù nelle graduatorie". Le condizioni di vita di Paola sono disperate: "Io mi faccio la doccia con l'acqua fredda perché lo scaldabagni elettrico consuma troppo. Che cosa mangio? Praticamente solo latte e biscotti. Sono andata anche alla parrocchia per chiedere aiuto. Mi hanno dato da mangiare qualche volta". Ma la cosa più agghiacciante arriva quando cala la sera. Perché Paola non accende la luce. Usa le candele: "Ho un sussidio di 200 euro, non posso permettermi di pagare le bollette".""""""""""

LA STORIA DI CIRO:
                                        Ciro (Direttore Centrale Risorse Umane dell'INPS)

(da www.globalist.it )

""""""""""Prestito d'oro: l'Inps apre un'inchiesta
Il presidente dell'Istituto Mastrapasqua annuncia un audit sul prestito al dirigente.(...)
di Cinzia GubbiniUn'indagine interna affidata alla Direzione per la Sicurezza, guidata dall'ex generale della Guardia di Finanza Flavio Marica. L'Inps risponde così allo scandalo del prestito richiesto (e ottenuto, in quanto auto-firmato) dal direttore del personale dell'Istituto, Ciro (...). Il quale, qualche mese fa, avrebbe firmato una determina per se stesso per avere un prestito dall'Istituto di circa 155 mila euro a tasso agevolato. E' questa una concessione riservata ai dipendenti Inps: ma i prestiti - che hanno tassi molto favorevoli, del 2% - devono essere calcolati sulla base dello stipendio tabellare. E i dirigenti non possono avere più di 91 mila euro. Oltretutto esistono delle contingenze trimestrali. E Ciro (...)le avrebbe "scavalcate", adducendo motivi "gravi e urgenti". Un favore che a un qualsiasi dipendente non sarebbe mai stato concesso.(...)""""""""""