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venerdì 12 settembre 2014

NON SI PUO' FARE UN "PATTO EDUCATIVO" CON GLI INSEGNANTI CHE UNA VOLTA ASSUNTI SI METTONO SUBITO IN MALATTIA E PUNTANO AL TRASFERIMENTO. A PARTE TUTTI GLI ALTRI DISCORSI, COSA SAPREBBERO INSEGNARE AI NOSTRI FIGLI? CHE E' GIUSTO RIMEDIARE UN POSTO FISSO SOLO PER FREGARE LO STATO? IL GOVERNO ADOTTI LE OPPORTUNE PRECAUZIONI E TUTELI LE FAMIGLIE PRIMA DI PROVOCARE UN DISASTRO!

da www.ilgiornale.it

La scuola riparte nel caos: decine di insegnanti malati

Inizia l'anno e molti docenti hanno già chiesto un periodo di congedo Scontro sul sistema delle graduatorie. Salvini: «Lombardia penalizzata»
 Ven, 12/09/2014 - 07:00
La questione sulle nuove assunzioni nel mondo della scuola continua. Matteo Salvini, segretario della Lega Nord, lancia la campagna contro chi cerca solo il posto fisso e non il lavoro, problema già evidenziato prima dal Giornale e poi da Repubblica : «Bisogna tornare al sistema precedente di assunzioni su base provinciale: su 174 neoassunti in provincia di Milano, 174 vengono da altre zone - ha attaccato - questa è la dimostrazione del fallimento della politica scolastica di Renzi, perché così si penalizzano sia i lombardi che chi ha deciso anni fa di spostarsi in Lombardia e aspettare il suo turno». Le scuole, inoltre, non sono nemmeno cominciate e sono già decine le richieste di periodi di malattia o di poter assistere un parente disabile: «Ho parlato con il Provveditore e come Lega chiederemo la verifica a tappeto su tutti quelli che hanno presentato richieste del genere, anche perché non si tratta di un problema solo della scuola: per gli infermieri e per i vigili del fuoco in Lombardia siamo costantemente sotto organico perché le persone arrivano qui e, dopo il periodo minimo di attesa, chiedono il riavvicinamento, spesso in regioni del sud, ma se avevi il parente disabile a Crotone lo sapevi pure prima».
Per ottenere il ritorno al modello precedente le camicie verdi hanno pronte le richieste su carta per Camera, Senato e Regione. Tra le altre, ha specificato Massimiliano Romeo, consigliere leghista in Regione, «chiediamo che vengano ristabiliti una volta per tutte i 5 anni di permanenza nella provincia di prima nomina di ruolo, il tutto finalizzato a garantire la continuità didattica».
Sulla scuola comunque il problema è più sentito perché, quest'anno in particolare, c'è il rischio di centinaia di cattedre vuote: sono talmente tanti quelli che tentano di usufruire delle comodità date dal posto fisso, che non si sa nemmeno se si troveranno abbastanza supplenti.
E non è nemmeno un problema solo di chi viene da altre regioni, è proprio il settore scolastico a essere usato come ammortizzatore sociale: «Ieri ci sono state le convocazioni per il codice Z43, cioè gli insegnanti di italiano per le medie, in tutto 300 e se ne sono presentati 2 di cui ha scelto un posto soltanto uno - racconta Massimiliano Sambruna della Cisl - e questi sono gli ultimi della graduatoria a esaurimento, quindi quelli iscritti da anni non gli ultimi arrivati, io mi chiedo: se possono rifiutare il lavoro cos'è ne hanno un altro? E se anche così non fosse, non è possibile studiare degli strumenti per cui se rifiuti il posto, poi non puoi rientrare subito in graduatoria? Perché l'insegnamento deve essere una scelta seria, non un ripiego, bisogna mettere dei limiti». A rispondere a Salvini, il segretario del Pd lombardo Alessandro Alfieri: «Lui specula sulle preoccupazioni di genitori e studenti», intanto il governo Renzi «investe sulla scuola».
Il segretario del Pd sottolinea che «il governo ha deciso di assumere 150mila insegnanti perchè vuole investire sulla scuola e ridare dignità a queste persone. Iniziativa che Salvini ha commentato ironicamente: «Solo 150mila? Allora io rilancio, facciamo un milione»."""""""""

venerdì 18 luglio 2014

CRISI ALITALIA, INGRESSO ETIHAD, ESUBERI. DOPO ESSERCI STRACCIATE TUTTE LE VESTI, VEDIAMO SE PUO' ESSERE UNA BUONA OCCASIONE

Nel prendere atto dell'esito della trattativa Sindacati-Governo-Alitalia-Etihad, ci sembra necessario esplicitare il nostro punto di vista.Si tratta di scelte dolorosissime ma ora che il disastro è conclamato, occorre sforzarsi di pensare a come se ne esce, alle prospettive.Cominciamo dai punti fermi. Alitalia è tecnicamente fallita dal 2008. Il fatto che il settore non sia in crisi ma in espansione aggrava il giudizio negativo sul passato, sui Capitani coraggiosi e sulla CAI. Più che di una privatizzazione, dati i connotati statalisti e clientelari della grande imprenditoria italiana, sarebbe più corretto parlare di una nazionalizzazione strisciante condotta da sostanziali burocrati mascherati da grandi imprenditori (solo sulla carta).Se una nazionalizzazione mascherata non ha risolto nulla ma solo aggravato, figuriamoci cosa avverrebbe con una nazionalizzazione vera con uno Stato che in Italia è ben diverso (e meno credibile) da quello di paesi vicini più seri del nostro. Quindi torniamo alla necessità di un processo di entrata in scena di privati veri . Costoro esistono ma solo all'estero. E non a caso il salvataggio vede protagonisti gli Arabi.E' tutt'altro che una svendita ma un vero e proprio colpo di fortuna che le strutture aeroportuali italiane siano così interessanti e importanti in quelle strategie. In caso contrario l'Italia (e l'Alitalia) non avrebbe avuto scampo. Quindi il fallimento c'è e la crisi è verissima, con la precisazione che è crisi dell'imprenditoria italiana in questo come in altri settori.Come se ne esce? Non certo, come propone la CGIL, con un massiccio ricorso alla Cassa Integrazione. La vicenda degli esuberi Alitalia del 2008 dimostra come non serva a nulla non recidere il cordone ombelicale tra la vecchia azienda e lavoratori che mai e poi mai potranno ritornare a lavorarvi.Si rimanda solo il problema e, facendo trascorrere inutilmente anni, si compromette la possibilità di ricollocazione di quei lavoratori. Anche i sindacati antagonisti sono incapaci di uscire da una prospettiva assistenzialistica. Ma che razza di proposta è quella di non rinnovare il contratto perchè è meglio destinare le risorse in più a chi perde il lavoro piuttosto che aumentare lo stipendio a chi continua a lavorare? E' offensivo considerare i lavoratori degli accattoni senza speranza che debbano razionarsi i viveri. Così si alimenta solo la disperazione, quando dovrebbe porsi l'accento su quelle che potrebbero essere le possibilità di reimpiego nel caso in cui si ponessero gli Arabi nelle migliori condizioni per realizzare i loro progetti in Italia, che, secondo tutti gli analisti, reinserirebbero il nostro Paese nella serie A mondiale del traffico aereo.Ecco forse perchè gli Arabi non ne vogliono sapere di avere a che fare con questi sindacati: perchè sono sindacati mummificati che non sanno concepire il lavoratore in difficoltà che come uno zombie.E' molto intreressante la sperimentazione del contratto di ricollocazione perchè potrebbe essere, se accompagnata da un sistema di sostegno al reddito un pò più robusto dell'attuale nel passaggio da un lavoro all'altro, una soluzione anche per altre crisi. Certo non è così semplice. Occorrerà vigilare (e a questo dovrebbero servire i sindacati) sulla corretta applicazione degli accordi.Riguardo ai contratti di solidarietà, per esempio, è importante che si sappia che, data la pesante decurtazione della retribuzione che comportano, gli stessi non sono a lungo sostenibili. E' una sciocchezza chiedere, come fa la CGIL, l'impegno di Etihad a mettere nero su bianco quali aziende private assorbiranno una parte degli esuberi e quale numero di lavoratori ognuna assumerà. Non viene chiesto in nessuna parte del mondo. Va invece incalzato il soggetto pubblico perchè questa parte dell'accordo venga seguita con attenzione nel tempo. E' una occasione importante per capire se questa Amministrazione del Lavoro abbia ancora un ruolo nelle politiche attive del lavoro o se invece, come pensano in molti, sia ora che chiuda affidando queste attività a soggetti privati più motivati e meno dispendiosi (e dannosi).Contrariamente a quel che si pensa comunemente in Italia il lavoro c'è, nuovi contratti comunque in tanti settori si stipulano. Il problema è che non funzionano i processi di aggiornamento, riconversione e riqualificazione della manodopera e che i giovani vengono male indirizzati e condizionati culturalmente, col risultato che la domanda intercetta con difficoltà l'offerta di lavoro.E proprio i sindacati sono i principali responsabili, per loro arretratezza, del lavaggio del cervello ai danni di milioni di lavoratori, anche loro associati. E poi la riforma del lavoro.Il Jobs Act slitta a settembre.Non sarebbe ora che il Governo, oltre che fare l'infermiere nelle trattative, cogliesse l'occasione per dialogare con un soggetto che vuole e sta per investire in Italia per farsi spiegare concretamente quali tipi di contratti di lavoro sarebbero più incentivanti per una espansione occupazionale?Chissà che non ne esca fuori qualcosa di più entusiasmante di quanto appena avvenuto per il contratto a tempo determinato, per il quale le cure in laboratorio del governo sono servite a poco o nulla?

sabato 12 luglio 2014

COOPERATIVE: LE DIECI DOMANDE DELL'AGL AL GOVERNO-RENZI

DAL SITO DEL QUOTIDIANO “IL GIORNO”


Pagamenti in nero a oltre mille dipendenti, scatta la maxi inchiesta della Finanza

Quattro indagati. Dipendenti che neppure sapevano di essere soci della coperativa per cui lavoravano. Secondo le accuse sarebbero stati pagati stipendi in nero per 4,5 milioni di euro IL VIDEO DELL'OPERAZIONE
di Fabrizio Lucidi
Lodi, 12 luglio 2014 - Bufera su una importante ditta di logistica della Bassa Lodigiana. Nel mirino, due delle cooperative che lavorano all'interno dello stabilimento, a Somaglia. L'inchiesta della Guardia di Finanza è nata nel 2013, dopo una raffica di scioperi degli operai licenziati dopo la sostituzione di cooperative all'interno del polo logistico. Al tempo, alcune sigle sindacali avevano denunciato irregolarità subite da alcuni lavoratori. 
Così, le fiamme gialle hanno voluto vederci chiaro creando una task force investigativa composta da militari del Nucleo di Polizia tributaria e della Compagnia di Lodi, supportata da elementi scelti del Comando provinciale. Quindi, sono scattati pedinamenti e l'audizione riservata di decine di dipendenti delle cooperative; in parallelo, sono state disposte indagini bancarie e i militari sono entrati in forze, più volte, nello stabilimento sia per sequestrare i documenti sia per testare la validità delle risultanze investigative. 
Risultato? Le fiamme gialle hanno scoperto “che molti lavoratori non sapevano di essere formalmente soci della cooperativa che li pagava - fa sapere il Comando - Anomalie che potrebbero configurare gravi ipotesi di reato a carico dei responsabili anche occulti delle apparenti cooperative: emissione di documenti falsi, truffa aggravata ai danni dello Stato”. Tutti fatti segnalati alla Procura. Documenti falsi, perché le cooperative avrebbero emesso a favore dei “dipendenti” buste paga riportanti trasferte in realtà mai avvenute. Tutto – secondo l'accusa – per evitare di pagare le tasse. Chi, fra i lavoratori, si rifiutava si sottostare a queste decisioni sarebbe stato messo all'indice con l'assegnazione dei lavori più pesanti e l'impossibilità di fare ore di straordinario per incrementare lo stipendio. 
Un sistema che – secondo le Fiamme Gialle – avrebbe goduto di impensabili connivenze da parte di alcuni sindacalisti. I formali rappresentanti delle due cooperative (entrambi indagati) avrebbero inoltre ottenuto l'ammissione alla cassa integrazione in deroga per decine di migliaia di ore di lavoro facendo figurare difficoltà economiche che in realtà non c'erano. Perché con quegli stessi soldi pubblici incassati, gli imprenditori avrebbero pagato il lavoro svolto dai dipendenti. Secondo i calcoli della Guardia di Finanza, in questo caso fra il 2010 e il 2013 le aziende avrebbero pagato 4,5 milioni di euro in stipendi in nero, proprio per non far risultare che in realtà le commesse e i carichi di lavoro si erano mantenuti stabili. In altre parole, le coop erano tutt'altro che in crisi,. Eppure, con artifizi contabili e manovre spregiudicate, avrebbero incassato i soldi pubblici della cassa integrazione. Una delle due cooperative aveva perfino ottenuto l'accesso a un finanziamento da 180mila euro da parte della Regione Lombardia per un progetto a beneficio del benessere dei dipendenti, senza però averne i requisiti. Ora sono in corso gli approfondimenti da parte della Procura di Lodi, che ha già iscritto sul registro degli indagati quattro persone.  """""""""


LE DIECI DOMANDE DELL'AGL AL GOVERNO-RENZI


  1. PERCHE' SOLO GDF E CARABINIERI SONO CAPACI DI CONTRASTARE IN ITALIA LE FALSE COOPERATIVE? E Il MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO? E LE REGIONI? E I SERVIZI ISPETTIVI DEL LAVORO?COSA FANNO DA ANNI?
  2. LE COOPERATIVE PAGANO OGNI DUE ANNI ALL'ERARIO O ALLE CENTRALI COOPERATIVE UN ONEROSO “CONTRIBUTO BIENNALE DI REVISIONE”. IN CAMBIO, DOVREBBERO ESSERE VISITATE PERIODICAMENTE DA UN ISPETTORE VERO.LO STATO REVISIONA SOLO IN MINIMA PARTE LE SUE COOPERATIVE, LE CENTRALI CONTROLLANO “AMICHEVOLMENTE” LE LORO. SE QUESTI SONO I RISULTATI, CI DOMANDIAMO: DOVE SONO FINITI I SOLDI PAGATI DALLE COOPERATIVE E OGGI NON E' MEGLIO CHE QUESTI SOLDI RIMANGANO ALLE COOPERATIVE?
  3. COME E' POSSIBILE CHE, RELATIVAMENTE ALLE REVISIONI DELLE CENTRALI COOPERATIVE (SOGGETTI PRIVATI) I CONTROLLORI (LE ASSOCIAZIONI COOPERATIVE) COINCIDANO CON I CONTROLLATI (LE COOPERATIVE ASSOCIATE)?
  4. NEL MONDO COOPERATIVO SONO ATTIVI SINDACATI GIALLI, I CUI CAPI CONTATTANO I PRESIDENTI, VENDONO LORO PACCHETTI DI TESSERE DEL LORO SINDACATO, TESSERE CHE SONO PAGATE DAI DATORI DI LAVORO E ATTRIBUITE AI LAVORATORI STESSI SPESSO A LORO INSAPUTA, ALLO SCOPO DI POTER APPLICARE CONTRATTI PIRATA ED ESTROMETTERE I SINDACATI VERI DALLE TRATTATIVE E RAPPRESENTANZE AZIENDALI. LO STATUTO DEI LAVORATORI VIETA CIO' . PERCHE' I SOGGETTI PREPOSTI NON SANZIONANO TALI COMPORTAMENTI?
  5. E' COSI' DIFFICILE ACCERTARE GLI INTRECCI DI INTERESSI TRA DIRIGENTI E FUNZIONARI PUBBLICI INFEDELI E  COOPERATIVE? BASTEREBBE INCENTIVARE E PREMIARE LE DENUNCE, FONDATE, CHE PROVENISSERO DALL'INTERNO DEGLI UFFICI STESSI, NEI QUALI TUTTI SANNO TUTTO DI OGNUNO
  6. SI STA RIFORMANDO DA ANNI IL DIRITTO DEL LAVORO.E' COSI' COMPLICATO RIVEDERE L'ISTITUTO DELLA TRASFERTA IN MANIERA CHE NE CESSI IL GENERALIZZATO UTILIZZO FRAUDOLENTO CHE TUTTI CONOSCIAMO DA ANNI?
  7. LE PERSONE FISICHE CHE CREANO E SVILUPPANO LE COOPERATIVE SPURIE SONO SPESSO LE MEDESIME DA ANNI, OPERATIVE DAGLI ANNI OTTANTA. PERCHE' NON ISTITUIRE UN “DASPO” PER CHI SI SIA RESO RESPONSABILE DI TALI COMPORTAMENTI NEL MONDO COOPERATIVO?
  8. SE RUBO UNA MELA AL SUPERMERCATO VIENE CHIAMATO IL 113 , VENGO PRESO E SBATTUTO IN GALERA. SE SONO UN DATORE DI LAVORO CHE CON ATTI VIOLENTI (FISICI O MORALI) ROVINO DEI LAVORATORI E LE LORO FAMIGLIE, LA GIUSTIZIA MI PERSEGUE DOPO MOLTO TEMPO E HO BUONE POSSIBILITA' DI FARLA FRANCA. MA INVECE DI AVERE UN ISPETTORATO DEL LAVORO COME L'ATTUALE NON SAREBBE MEGLIO AVERE IN ITALIA UNA POLIZIA DEL LAVORO VERAMENTE CAPACE DI UN PRONTO INTERVENTO?
  9. GLI INVESTITORI STRANIERI NON VENGONO IN ITALIA PERCHE' NON POSSONO FARE QUELLO CHE GLI PARE OPPURE PERCHE' IN ITALIA NON C'E' SERIETA' NEL MONDO DEL LAVORO E SICUREZZA IN REGOLE CHE SIANO APPLICABILI E APPLICATE?
  10. PERCHE' NON VENGONO IMMEDIATAMENTE CHIUSI QUEGLI ENTI BILATERALI CHE PRODUCONO E VENDONO FALSE CERTIFICAZIONI DI CONTRATTI DI APPALTO E DI CONTRATTI DI LAVORO? E' COSI' DIFFICILE INDIVIDUARLI (BASTA CHIEDERE IN GIRO)?

martedì 3 giugno 2014

MINISTRO POLETTI: ALLA VIGILIA DELL'EXPO E ALLA LUCE DEI SEGUENTI GRAVISSIMI FATTI, NON LE SEMBRA OPPORTUNO DARE UNA "AGGIUSTATINA" AI VERTICI AMMINISTRATIVI E ISPETTIVI DELLA DIREZIONE REGIONALE DEL LAVORO DELLA LOMBARDIA E DELLA DIREZIONE TERRITORIALE DEL LAVORO DI MILANO?

da www.corriere.it



L?operazione? Sei arresti. Tra loro ispettori del lavoro, due imprenditori, un carabiniere infedele: «Se pagano faccio tutto»

Fermata la banda del tachigrafo

Si vendevano ai camionisti per frigoriferi, condizionatori e viaggi ai Caraibi Griffati «In cambio la ditta mi ha regalato una borsa e un portafogli di Louis Vuitton»


Si vendevano per un frigorifero, un viaggio ai Caraibi, un altro a Disneyland Parigi, un orologio, un borsellino Louis Vuitton, un condizionatore, soldi contanti. Gli ispettori del lavoro, perennemente eccitati dall?idea di un regalo in arrivo, accettavano di tutto. Vivevano in funzione delle mazzette, dei doni, degli euro consegnati in una busta e dentro la confezione di un cd musicale. Del resto il mantra, come sintetizzato da un altro della banda che falsificava i tachigrafi dei camion e risparmiava multe ai guidatori e guai alle loro aziende, era il seguente: «Tutto si può fare, basta pagare». Pensiero e parole, per il dolore dell?Arma, dell?appuntato Antonio Sorrentino, lui pure arrestato con i tre ispettori. Il carabiniere infedele Sorrentino pilotava le denunce, le aggiustava . La Direzione milanese del lavoro è nella bufera, per questo marcio che avanza: l?inchiesta, condotta dagli stessi carabinieri che non hanno esitato a far piazza pulita, per prima cosa al proprio interno, senza sconti, con decisione, è la seconda tranche. Mesi fa già era finita in manette lady bustarella , al secolo Maria Assunta Spanò, 49 anni, che, beccata e catturata, s?era subito messa a cantare , vendendosi i soci. Lady bustarella aveva fatto nomi, aveva spiegato come funzionavano i traffici sporchi, aveva elencato come s?era arricchita nel corso degli anni. Con lei agiva il socio Stefano Martinelli. Costui, presentato e introdotto nelle ditte di camion dalla Spanò, assicurava agli imprenditori che con un software da lui inventato si potevano alterare i dati dei tachigrafi. I camionisti debbono rispettare, oltre che il codice della strada, precise disposizioni sui tempi e i chilometri della guida. In caso di infrazioni, rischiano la patente e il posto di lavoro. Ma in virtù delle azioni criminali della banda, ci son stati camionisti che hanno evitato di perdere anche 62 punti sulla patente e multe da migliaia di euro. Sei in totale, a quest?ultimo giro, gli arrestati. Del carabiniere Sorrentino, 48 anni, abbiamo detto. Si aggiungano altri tre ispettori della Direzione del lavoro che incassavano e due imprenditori che pagavano. Gli ispettori: Giuseppe De Fina (57 anni), Elio Montini (56) e Giuseppe Pellerito (51). Gli imprenditori: Salvatore Castaldi (44i) e Pietro Ciprì (41). Nelle pagine di custodia firmate dal gip Giuseppe Gennari scorrono avidità e incassi fraudolenti, denaro in cambio di «controlli leggeri», e scorrono questi titolari d?azienda che anziché indignarsi, denunciare, non fiatavano: vedevano com?era il sistema e si adattavano, senza alcun scrupolo morale. Le ispezioni di Spanò e compagnia erano piuttosto visite di piacere, un caffè, quattro chiacchiere e due risate, insomma una farsa. E intanto si ignoravano camionisti che bruciavano le tappe, guidavano stanchi morti e andavano a folle velocità, per consegnare prima la merce e ricevere un premio in busta paga. Le indagini sono dei carabinieri del Nucleo tutela del lavoro: in sei mesi, trenta gli episodi accertati. Gli ingranaggi erano così oliati che gli arrestati si permettevano di far gli snob. Sentite un racconto della Spanò: «De Fina non mancava mai di farmi pesare quanto mi aiutasse e tutte le volte che io gli chiedevo di darmi una mano nelle verifiche, mi sentivo in obbligo e allora lui chiedeva qualcosa... Disse che aveva bisogno di un condizionatore Daikin con due split... Lo voleva color argento... Ricevetti a casa il prodotto... De Fina venne a ritirare ma quando scoprì che era bianco e non argento si arrabbiò molto...».

Galli Andrea
Pagina 05
(01 giugno 2014) - Corriere della Sera


da www.ilgiorno.it

Cronotachigrafi dei tir truccati, sei arresti

giovedì 20 marzo 2014

ANVG, Milano, sabato 29 marzo, ore 16,30 - Volpi di Misurata


Cari associati ed amici, il prossimo evento organizzato a Milano, sarà sabato 29 marzo, alle ore 16,30. Avremo con noi, al solito posto (via Duccio di Boninsegna 21/23- piano terra - sala pubblica delle Associazioni) il dr Maurizio Cabona, giornalista, per anni apprezzato e conosciuto critico cinematografico de "il Giornale". Ci parlerà della figura di Volpi di Misurata, imprenditore veneziano, presidente degli industriali fascisti, ministro sotto Mussolini ed ideatore del Festival di Venezia, rassegna tuttora esistente del film italiano ed estero, che contende a pochi altri festival internazionali il ruolo di palcoscenico principale per i migliori film prodotti ogni anno. Le parole di Maurizio Cabona saranno supportate da immagini televisive e filmati la cui proiezione ci è stata autorizzata dalla RAI. Un cordiale saluto a tutti Voi
Andrea Benzi
Presidente della Federazione di Milano dell'Associazione Nazionale Volontari di Guerra

giovedì 6 marzo 2014

15 MARZO - MILANO - PRESENTAZIONE SAGGIO DEL PROF. STEFANO FABEI

“Cari associati ed amici,
prosegue l'attività della Federazione milanese.
Sabato 15 marzo 2014, alle ore 16,30, in Milano, via Duccio di Boninsegna 21/23 (MM Buonarroti) sarà un grande piacere avere con noi il prof. Stefano Fabei, autore di diverse e belle pubblicazioni sulla storia del XX secolo. Egli ci relazionerà sulla sua ultima opera intorno alla figura di Niccolo Nicchiarelli, giovanissimo Volontario di guerra nella prima guerra mondiale, in seguito fra i più valorosi alti ufficiali della Milizia.
Stefano Fabei è infatti l'autore del saggio : "Il generale delle camicie nere" recentemente pubblicato da Pietro Macchione Editore e recensito sul "Corriere della sera" ("In camicia nera senza pentirsi" di Franco Tettamanti, 10 gennaio 2014) e su "il Giornale" ("Vita, guerre e avventure di Niccolo Nicchiarelli un gerarca senza paure", di Luca Gallesi, 8 gennaio 2014)

(...)

Vi aspettiamo

Andrea Benzi

Il Presidente della Federazione di Milano dell'Associazione Nazionale Volontari di Guerra “


sabato 15 febbraio 2014

AGL MONZA E BRIANZA: NUOVI SEGRETARI ALCAMS E ALLEA

Buon lavoro ai due nuovi segretari provinciali Monza e Brianza dell'ALCAMS-AGL (Commercio, Alberghi, Mense e Servizi) e dell'ALLEA-AGL (Legno, Edilizia e Affini)

martedì 14 gennaio 2014

GUARESCHI-DE GASPERI. GIUSTIZIA PILOTATA, INGIUSTIZIA MANIFESTA NELL'ITALIA ATLANTIZZATA

lunedì 27 gennaio, alle ore 21:00, avremo come ospite il dr. Aldo Braccio, redattore e collaboratore del progetto Eurasia e dell'omonima rivista, nonchè collaboratore di altre realtà editoriali presenti e passate, sempre contraddistinte dall'adesione ad un pensiero non certamente conforme ed autenticamente coraggioso.
Il dr. Aldo Braccio ci parlerà di questo:
 "Guareschi-De Gasperi. Giustizia pilotata, ingiustizia manifesta nell'Italia atlantizzata"
Il caso Guareschi-De Gasperi ebbe il suo epilogo nel 1954 quando lo scrittore emiliano dovette subire una condanna per diffamazione, con tanto di incarcerazione (rifiutò l'appello) per più di un anno, a seguito di una inchiesta giornalistica che aveva portato alla pubblicazione di due lettere di Alcide De Gasperi "istiganti" i bombardamenti alleati su Roma.
Vi aspetto quindi al solito posto (via Duccio di Boninsegna 21/23 - MM Buonarroti) lunedì 27 gennaio alle ore 21,00.

Andrea Benzi
Segretario Nazionale ANVG Associazione Nazionale Volontari di Guerra


lunedì 6 gennaio 2014

MILANO, 11 GENNAIO: INTERESSANTE CONFERENZA DELLO STORICO ANDREA BENZI SULLA FIGURA DI EMILIO DE BONO




Sabato 11 gennaio 2014 , alle ore 17,00, presso la sala pubblica adiacente alla sede sociale dell'ANVG Associazione Nazionale Volontari di Guerra (Milano, via Duccio di Boninsegna 21/23 - MM Buonarroti) si terrà un incontro dibattito sulla figura di Emilio De Bono, pluridecorato della prima guerra mondiale, quadrumviro della Marcia su Roma, comandante della Milizia, membro del Gran Consiglio del Fascismo, condannato a morte e fucilato a Verona esattamente 70 anni fa.
Per ulteriori informazioni sulla figura di De Bono:
http://it.wikipedia.org/wiki/Emilio_De_Bono