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martedì 3 giugno 2014

MINISTRO POLETTI: ALLA VIGILIA DELL'EXPO E ALLA LUCE DEI SEGUENTI GRAVISSIMI FATTI, NON LE SEMBRA OPPORTUNO DARE UNA "AGGIUSTATINA" AI VERTICI AMMINISTRATIVI E ISPETTIVI DELLA DIREZIONE REGIONALE DEL LAVORO DELLA LOMBARDIA E DELLA DIREZIONE TERRITORIALE DEL LAVORO DI MILANO?

da www.corriere.it



L?operazione? Sei arresti. Tra loro ispettori del lavoro, due imprenditori, un carabiniere infedele: «Se pagano faccio tutto»

Fermata la banda del tachigrafo

Si vendevano ai camionisti per frigoriferi, condizionatori e viaggi ai Caraibi Griffati «In cambio la ditta mi ha regalato una borsa e un portafogli di Louis Vuitton»


Si vendevano per un frigorifero, un viaggio ai Caraibi, un altro a Disneyland Parigi, un orologio, un borsellino Louis Vuitton, un condizionatore, soldi contanti. Gli ispettori del lavoro, perennemente eccitati dall?idea di un regalo in arrivo, accettavano di tutto. Vivevano in funzione delle mazzette, dei doni, degli euro consegnati in una busta e dentro la confezione di un cd musicale. Del resto il mantra, come sintetizzato da un altro della banda che falsificava i tachigrafi dei camion e risparmiava multe ai guidatori e guai alle loro aziende, era il seguente: «Tutto si può fare, basta pagare». Pensiero e parole, per il dolore dell?Arma, dell?appuntato Antonio Sorrentino, lui pure arrestato con i tre ispettori. Il carabiniere infedele Sorrentino pilotava le denunce, le aggiustava . La Direzione milanese del lavoro è nella bufera, per questo marcio che avanza: l?inchiesta, condotta dagli stessi carabinieri che non hanno esitato a far piazza pulita, per prima cosa al proprio interno, senza sconti, con decisione, è la seconda tranche. Mesi fa già era finita in manette lady bustarella , al secolo Maria Assunta Spanò, 49 anni, che, beccata e catturata, s?era subito messa a cantare , vendendosi i soci. Lady bustarella aveva fatto nomi, aveva spiegato come funzionavano i traffici sporchi, aveva elencato come s?era arricchita nel corso degli anni. Con lei agiva il socio Stefano Martinelli. Costui, presentato e introdotto nelle ditte di camion dalla Spanò, assicurava agli imprenditori che con un software da lui inventato si potevano alterare i dati dei tachigrafi. I camionisti debbono rispettare, oltre che il codice della strada, precise disposizioni sui tempi e i chilometri della guida. In caso di infrazioni, rischiano la patente e il posto di lavoro. Ma in virtù delle azioni criminali della banda, ci son stati camionisti che hanno evitato di perdere anche 62 punti sulla patente e multe da migliaia di euro. Sei in totale, a quest?ultimo giro, gli arrestati. Del carabiniere Sorrentino, 48 anni, abbiamo detto. Si aggiungano altri tre ispettori della Direzione del lavoro che incassavano e due imprenditori che pagavano. Gli ispettori: Giuseppe De Fina (57 anni), Elio Montini (56) e Giuseppe Pellerito (51). Gli imprenditori: Salvatore Castaldi (44i) e Pietro Ciprì (41). Nelle pagine di custodia firmate dal gip Giuseppe Gennari scorrono avidità e incassi fraudolenti, denaro in cambio di «controlli leggeri», e scorrono questi titolari d?azienda che anziché indignarsi, denunciare, non fiatavano: vedevano com?era il sistema e si adattavano, senza alcun scrupolo morale. Le ispezioni di Spanò e compagnia erano piuttosto visite di piacere, un caffè, quattro chiacchiere e due risate, insomma una farsa. E intanto si ignoravano camionisti che bruciavano le tappe, guidavano stanchi morti e andavano a folle velocità, per consegnare prima la merce e ricevere un premio in busta paga. Le indagini sono dei carabinieri del Nucleo tutela del lavoro: in sei mesi, trenta gli episodi accertati. Gli ingranaggi erano così oliati che gli arrestati si permettevano di far gli snob. Sentite un racconto della Spanò: «De Fina non mancava mai di farmi pesare quanto mi aiutasse e tutte le volte che io gli chiedevo di darmi una mano nelle verifiche, mi sentivo in obbligo e allora lui chiedeva qualcosa... Disse che aveva bisogno di un condizionatore Daikin con due split... Lo voleva color argento... Ricevetti a casa il prodotto... De Fina venne a ritirare ma quando scoprì che era bianco e non argento si arrabbiò molto...».

Galli Andrea
Pagina 05
(01 giugno 2014) - Corriere della Sera


da www.ilgiorno.it

Cronotachigrafi dei tir truccati, sei arresti

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